- 24 Febbraio 2022
Fiabe da altri mondi

Rifugiati protagonisti nel racconto di proprie storie rappresentate in uno spettacolo di teatro di strada.
Titolo definitivo: Fiabe dal mondo
Durata del progetto: Marzo 2021 – Dicembre 2021
Durata del lavoro di restituzione scenica: 19 minuti
Persone coinvolte: 14 (beneficiari, teatranti, operatori sociali, volontari, video maker)
L’intenzione iniziale è stata coinvolgere richiedenti asilo e rifugiati/e ospiti dei progetti S.A.I., a raccontare una favola, una storia, una fiaba del loro mondo, inteso come insieme culturale, familiare e amicale, per donarla alle bambine e ai bambini residenti nel territorio del Pinerolese.
L’obbiettivo ultimo era restituire alla cittadinanza uno spettacolo di arte e teatro da realizzare dal vivo a Pinerolo durante l’annuale fiera dell’artigianato che si tiene solitamente all’inizio di settembre.
Il laboratorio ha coinvolto 5 persone, due uomini pakistani, un giovane afghano, e due donne nigeriane, più 3 teatranti dell’associazione baco, un operatore sociale, due volontari e una piccola troupe di video maker.
Le prime attività sono state ludico-motorie, piccoli esercizi sul ritmo, attività di disegno, scrittura di brevi storie, visita al laboratorio di burattini e marionette dell’associazione ospitante.
Cercare di spiegare il concetto di fiaba è stato particolarmente difficile, forse si è riusciti a trasmettere un’idea, un contesto narrativo. Le storie scritte dai partecipanti sono state da subito, senza che ne fosse stata fatta richiesta, molto personali e intime.
A questi primi incontri di scrittura e raccolta dei disegni relativi ai racconti, è seguita la realizzazione di marionette, pupazzi, elementi scenici da portare nello spettacolo come
strumenti iconici che racchiudevano le molteplici visioni dei diversi immaginari.
Creando questi oggetti si è anche iniziato a provare dei suoni che potessero essere associati, canti e musiche che si amalgamassero con le storie e ne fossero l’ordito.
Le signore nigeriane, stimolate dai teatranti dell’associazione Baco, hanno espresso una potente necessità di esprimersi con il canto.
Parallelamente, al di là degli aspetti di contenuto e di struttura, abbiamo pensato anche ad un altro modo di fare laboratorio, ovvero ci siamo messi in gioco come operatori sociale e volontari, contribuendo a sviluppare le narrazioni, partecipando nella costruzione degli artefatti, suonando e cantando insieme, cercando di mai sostituirci o “aiutare”, ma contribuendo a creare.
La narrazione spontanea con una forte matrice autobiografica e la modalità paritaria di esperienza della costruzione dello spettacolo hanno creato una forte tensione emotiva all’interno del gruppo, la capacità, a nostro avviso, di trasmettere la complicità nella creazione effimera che esula dalle onnipresenti dinamiche relazioni tra operatori e cosiddetti beneficiari all’interno dei progetti di accoglienza. Una dimensione che si è concretizzata solo nei momenti di massima concentrazione (le prove generali, lo spettacolo e le repliche), per poi dissolversi nelle dinamiche di ruolo strutturate a noi tutti note.
Abbiamo immaginato anche la realizzazione di un breve video che servisse da registro dell’esperienza e che, senza riprodurre lo spettacolo, potesse parlare soprattutto dello svolgimento del progetto.
Il video è disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=Y_AIOxygBZE.