Una pietra alla volta costruiamo cambiamenti

Una pietra alla volta costruiamo cambiamenti

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Mattone dopo mattone si costruiscono palazzi, pezzo dopo pezzo si concludono puzzle e nel nostro caso invece pietra dopo pietra si restaurano fontane.

Abbiamo fatto una chiacchierata con Youssuf Zumbarè che ha fatto il volontario in un progetto di manutenzione sentieri coordinato dal Cai Uget val Pellice che ha coinvolto anche quattro studenti del Collegio valdese, e un ragazzo che, in cerca di occupazione, ha avuto accesso al corso professionale F1 e F2 per l’utilizzo della motosega tramite l’iscrizione al SAL, Servizio Accompagnamento al Lavoro gestito dalla Cooperativa Patchanka – Casa del Lavoro in collaborazione con la CSD Diaconia Valdese. Youssuf ha risposto volentieri alle nostre domande che gli abbiamo fatto al telefono perchè ora sta lavorando in un rifugio.

Ciao Youssuf, come è andata l’esperienza? É andata benissimo. Il lavoro mi è piaciuto molto, è stato bello riparare una fontana per dare acqua a chi passa di lì. Non sempre esce forte, ma è molto buona. Abbiamo anche tolto tante pietre dalla strada che non lasciavano passare le persone.

Hai conosciuto qualcuno? Sì ho conosciuto altra gente, anche perchè non c’erano altri africani, solo io. Ho conosciuto tutti quelli del CAI che ogni giorno ci accompagnavano alla fontana.

Il lavoro è stato faticoso? (Ridendo) É stato un po’ faticoso sì… però non troppo perchè il lavoro è lavoro, e bisogna sempre impegnarsi. Io mi concentro e non sento troppo la fatica. (Di nuovo ridendo) Mi hanno fatto male le mani per due giorni dopo, ma poi passa tutto e quando vedi quello che hai fatto, è tutto meno faticoso.

Nei tanti paesi in cui hai vissuto, ci sono montagne? Non ci sono montagne così alte, per me era la prima volta in montagna alta, dove devi camminare tanto.

E ti piacciono le montagne? Si sono bellissime, anche se camminare è lungo. Io non sono tanto abituato ed ero andato in alto solo due volte, ma è molto bello.

Adesso comincerai a lavorare in montagna. Cosa farai? Starò per tre mesi in rifugio a fare un po’ di tutto: aiuto cuoco, pulire le sale e le stanze, tenere in ordine la stalla e aiutare con gli animali, rifare letti e svuotare cestini. Un po’ di tutto.

Non hai paura di avere freddo? (Ridendo forte) Fa freddo sì! Ma non dentro, dentro c’è caldo e non mi fa paura.

I lavori iniziati il 26 giugno sono ora finiti, ma il progetto nato nell’ambito di alcuni incontri con la città metropolitana e il comune di Bobbio Pellice sulla manutenzione sentieri non deve per forza chiudere qui, perchè al di là del buon lavoro messo in pratica, questa settimana di lavori in quota è stata soprattutto un’occasione per far conoscere ragazzi e ragazze più o meno coetanei, e avvicinare i richiedenti asilo al territorio in cui vivono, ma soprattutto avvicinare chi già vive in val Pellice da diverso tempo ai nuovi concittadini.

Inoltre è probabile che rivedremo anche lo stesso Youssuf in montagna: un po’ perchè tra poco inizierà la stagione estiva al rifugio Barbara, ma soprattutto perchè Youssuf, nato in Burkina Faso, è ora ufficialmente tesserato Cai Uget.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][cz_gallery layout=”cz_justified” id=”cz_76843″ images=”998,999,1000,1001,1002,1003,1004,1005,1006,1007″ gap=”10px”][/vc_column][/vc_row]